sabato 1 agosto 2009

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Cent’anni di solitudine
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Macombo era già un pauroso vortice
di polvere e macerie centrifugato
dalla collera dell’uragano biblico
quando Aureliano cominciò a decifrare
l’istante che stava vivendo.
Lo decifrava man mano che lo viveva,
profetizzando sé stesso
come se si stesse vedendo
in uno specchio parlante.
Tuttavia aveva già compreso
che non sarebbe più uscito
da quella stanza.
Perché era previsto
che la città degli specchi
sarebbe stata spianata dal vento
e bandita dalla memoria degli uomini
nell’istante in cui avesse terminato
di decifrare le pergamene,
e che tutto quello che vi era scritto
era irripetibile da sempre e per sempre,
perché gli uomini condannati
a cent’anni di solitudine
non avranno una seconda opportunità
sulla terra.
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By Gabriel Garcia Marquez
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